[Oggi mamme] Sarò una brava mamma? (E anche brava wedding?)


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E’ passato un anno e poco più da quando mio marito ed io abbiamo scoperto che da lì a 8 mesi circa saremmo diventati genitori. Per quanto lo cerchi, in realtà, è sempre una sorpresa… – ovviamente magnifica -. Ma sapevo bene che non sarebbe stata “una passeggiata”.
Io, con un’attività sulle spalle da portare avanti, appunto la mia. Io, che avevo già più della metà dei matrimoni pianificati per la nuova stagione. Io, che non avrei nemmeno potuto nominare quella bellissima parolina chiamata “maternità“. 
Non sono cose che si programmano queste e, in qualsiasi periodo dell’anno fosse capitato, avrei comunque subito delle ripercussioni. Per fortuna concludo la ‘stagione dei matrimoni 2016‘ con l’ultimo matrimonio dicembrino e -guarda caso- da quel momento inizio il mio lungo (e infinito) periodo di nausee sul divano.
Passano le vacanze di Natale, dopo pochi giorni di “riposo” riprendo alla grande. Mi sentivo “bella energica” io. Non c’è stato giorno in cui non abbia sentito o incontrato le mie spose, in cui non abbia lavorato. Sapevo di non potermi fermare. Ricordo ancora quelle mattine, in cui mentre provavo e ricambiavo le magliette – che si facevano sempre più strette – mi preparavo tra una telefonata e una bustina di Biochetasi. Le avevo infilate ovunque per sicurezza. Le ritrovo ancora adesso nelle tasche interne delle borse insieme a qualche perla di liquirizia.
Ma comunque in un battibaleno arriva l’estate e con lei i piedi gonfi, i miei 18 kg in più, i 40 gradi e i primi malesseri. I matrimoni sono già “partiti”. Al mattino corro ad impostare il lavoro, dirigo affinchè tutto fili liscio e nonappena tutto è sotto controllo mi faccio da parte e delego il possibile. Ma ci sono sempre stata – come ha addirittura precisato Eleonora in un suo dolce pensiero sul mio sito -.
E poi…Ta daaan: Amedeo nasce in anticipo. Sì, in effetti non vedevo l’ora e forse lui lo aveva recepito! Ma i miei piani si ritrovano nuovamente ad essere perfettamente scombussolati.
Ma sono pronta. Devo ammettere che mi fa ancora strano pensare come mi sia venuto tutto così naturale – da dove arrivi a noi donne questa forza devo ancora capirlo -. Dormo pochissimo, tiro il latte, mi spalmo due tonnellate di correttore in faccia, mi vesto e vado a lavorare. E così i mesi passano tra coliche, primi dentini, l’influenza, la tosse, le prime pappe nel Bimby. E io sempre lì… a programmare scenografie, a suddividere in tabelle i budget degli sposi.
Ma non è mai abbastanza per noi stesse. Certe volte non ci pensi, altre invece ti fermi e pensi “Sono una brava mamma?” “Mi sto perdendo qualcosa?” “Sto già facendo gli errori più comuni che vantavo di poter evitare?”
E così ti metti in discussione continuamente, anche sul lavoro. Allo stesso modo ti chiedi se lavori ancora bene come prima. Sì, perchè hai abituato le tue clienti ad un certo rapporto, ad esserci sempre, a rispondere (quasi) subito e se invece ora rimandi una risposta alla settimana dopo, magari ti arriva un secco e distaccato cenno di approvazione. Perchè non è tutto “rose e fiori” come fanno vedere le super-mamme-blogger  – io ad esempio seguo con ammirazione e affetto Federica Piccinini ormai da anni -.
C’è chi ha saputo trasformare la quotidianità di mamma in successo. Chi apre blog, chi intasa Instagram di foto personali, chi pubblica video, chi tutorial, ecc… ecc…
Ma sarà forse questo il modo per darsi una risposta? Chiederlo ai propri followers attraverso la loro “ammirazione”? Condividere tutto della propria vita da mamma e da professionista?
Dimenticavo però… tutto sempre nelle stesse 24 ore al giorno che ho io a disposizione.

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