[Oggi mamme] Mamme ad alto contatto. Chi sono?


http://www.ilblogdisposamioggi.com/2017/02/mamme-alto-contatto.html
A venti giorni dal parto, con gli ormoni ancora per aria, mi sono ritrovata ad un corso di massaggio infantile. Un regalo di amici.
Tra olio di mandorle dolci, cuscini in pula di farro e soffici canzoncine, all’inizio mi è sembrato tutto un po’ eccessivo. Poi ho notato che il mio fagottino sembrava gradire e si tranquillizzava parecchio. Così ho deciso di saperne di più sul maternage “ad alto contatto”.
In fondo,  ogni mamma è mamma a modo suo: ma a tutte può essere utile confrontarsi con se stesse.
Il libro di Elena Balsamo, Sono qui con te, mi ha fornito molte suggestioni sui bisogni del bambino nei primi due anni di vita. Non mi ha convinto al cento per cento, ma mi ha fatto versare più di qualche lacrima (e questo vuol dire che un po’ ci prende, con la sottoscritta).
L’idea di fondo è apparentemente banale, eppure tremendamente vera ed impegnativa: per garantire un buono stato di salute psico-fisica nel bambino bisogna imparare a riconoscere e a rispettare le sue singole e specifiche esigenze.
Quindi: NO a pratiche standardizzate, a ritmi prestabiliti, ad una relazione tra mamma e bambino basata prevalentemente sul contatto visivo e uditivo anzichè tattile.
Il buon “pacchetto di cure materne” dovrebbe invece comprendere:
Allattamento al seno esclusivo, a richiesta e prolungato anche oltre l’anno di età (vedi Associazione La Leche League)
Massaggio infantile, perchè il bambino ha bisogno di essere accarezzato e abbracciato per imparare ad accarezzare e abbracciare (vedi Associazione Aimi).
Baby-carryng con fascia, marsupio e zainetto, perchè essere contenuti è il modo migliore per imparare a contenere (vedi Portare i piccoli).
Sonno condiviso, perchè il bambino ha bisogno del contatto della mamma di giorno e, a maggior ragione, di notte. Dal co-sleeping nel lettone alle proposte di Maria Montessori (del suo metodo ne parleremo più avanti), sono varie le soluzioni possibili per rispettare le esigenze di tutta la famiglia (vedi Grazia Honegger Fresco, Facciamo la nanna).
Quello che mi piace di questo stile di maternage è che non esistono ricette preconfezionate, non ci sono regole da seguire acriticamente. Al di là delle indicazioni di massima, l’alto contatto è un modo di essere, da declinare con libertà e fantasia. Mi piace perchè è un’avventura fatta di intimità, di rispetto e di pazienza. Ma, su tutto, mi piace perchè non si può sbagliare per il troppo affetto.
 
(C’è chi questo prova a raccontarlo con la macchina fotografica, nel Progetto Alto Contatto).
http://www.nicolettavaldisteno.com/progetto-alto-contatto-2/
ph: Nicoletta Valdisteno